attrezzature ricerca e sviluppo

 

Come forse molti già sapranno, nel credito d’imposta Ricerca e Sviluppo sono ammissibili, oltre ai costi del personale qualificato e non, anche le spese sostenute dall’impresa  in una percentuale del 50%, per l’acquisizione di attrezzature il cui utilizzo è rivolto all’attività di ricerca.

Tra i costi agevolabili vi sono le “spese di acquisizione o utilizzazione di strumenti e attrezzature di laboratorio” che vengono calcolate applicando “le quote di ammortamento, nei limiti dell’importo derivante dall’applicazione dei coefficienti stabiliti, in relazione alla misura e al periodo di utilizzo per l’attività di ricerca e sviluppo” con costo non inferiore a euro duemila IVA esclusa. Affinché possano essere considerati ammissibili, gli strumenti e le attrezzature “devono essere acquistati dall’impresa, a titolo di proprietà o di utilizzo”.

L’identificazione di ciò che è ammissibile va effettuata in base alla destinazione del bene al progetto di ricerca. Sono ammissibili anche i beni non necessariamente tipici di laboratorio, ma che vengono normalmente utilizzati dall’impresa per svolgere una delle attività di ricerca che corrisponda ai criteri di ammissibilità. Sono inoltre ammissibili quegli strumenti e quelle attrezzature che l’impresa abbia acquisito mediante “locazione finanziaria”.

In termini di tempo, sono plausibili anche i costi dei beni acquisiti in un periodo di imposta antecedente a quello in corso al 31 dicembre 2015, purchè sia comunque esplicita l’effettiva destinazione degli stessi alle attività di ricerca e sviluppo .

 

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