Rating di legalità

RATING DI LEGALITA': COS'E', COME FUNZIONA, A CHI SI APPLICA

rating di legalità

Di cosa si tratta

Strumento introdotto nel 2012 e atto alla promozione di comportamento etico a livello aziendale, trattasi di una sorta di valutazione ( misurata in stellette, da 1 a 3 ) indicativa del rispetto della legalità e del rigore nella corretta gestione del proprio business, da parte dell’azienda che ne faccia richiesta. Il rating ha durata di due anni dal rilascio ed è rinnovabile su richiesta. Tale valutazione trova la sua applicazione in sede di concessione di finanziamenti pubblici da parte delle pubbliche amministrazioni, nonché in sede di accesso al credito bancario.

 

Soggetti beneficiari

Tutte le imprese operanti nel territorio nazionale che abbiano un fatturato superiore ai 2 milioni di Euro e che siano iscritte al registro delle imprese da almeno due anni.

 

Come funziona

Per l’ottenimento del Rating minimo (una stella) occorre certificare che l’imprenditore e gli altri soggetti rilevanti ai fini del rating (direttore tecnico, direttore generale, rappresentante legale, amministratori, soci) non sono destinatari di misure di prevenzione e/o cautelari, sentenze/decreti penali di condanna, sentenze di patteggiamento per reati tributari, reati di mafia, ed altri. Inoltre, l’impresa non dovrà essere stata condannata per illeciti antitrust gravi o per violazioni del codice del consumo, per mancato rispetto delle norme a tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, per violazioni degli obblighi retributivi, contributivi, assicurativi e fiscali nei confronti dei propri dipendenti e collaboratori. Il regolamento del Rating di Legalità prevede poi ulteriori requisiti che permettono di ottenere ulteriori stellette di valutazione per un massimo di 3.

Le aziende che vogliano scalare tale classifica devono :

  • rispettare i contenuti del Protocollo di legalità sottoscritto dal Ministero dell’Interno e da Confindustria, delle linee guida che ne costituiscono attuazione, del Protocollo sottoscritto dal Ministero dell’Interno e dalla Lega delle Cooperative , e a livello locale dalle Prefetture e dalle associazioni di categoria; utilizzare sistemi di tracciabilità dei pagamenti anche per importi inferiori rispetto a quelli fissati dalla legge;
  • adottare una struttura organizzativa che effettui il controllo di conformità delle attività aziendali a disposizioni normative applicabili all’impresa o un modello organizzativo ai sensi del d.lgs. 231/2001;
  • adottare processi per garantire forme di Corporate Social Responsibility;
  • essere iscritte in uno degli elenchi di fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativi di infiltrazione mafiosa;
  • avere aderito a codici etici di autoregolamentazione adottati dalle associazioni di categoria;
  • aver adottato modelli organizzativi di prevenzione e di contrasto della corruzione.

Pubbliche amministrazioni e banche, in sede di predisposizione dei provvedimenti di concessione di finanziamenti alle imprese, terranno conto del rating raggiunto, secondo le modalità stabilite nel Decreto interministeriale del 20 febbraio 2014 n. 57.

 

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