Non più 2 categorie

Con la circolare n. 13/E, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che non saranno più  fatte distinzioni tra le categorie di spesa e tutti, personale qualificato e non, potranno beneficiare dell’agevolazione nella misura del 50% dei costi. Viene dunque snellita la gestione dell’agevolazione per quanto riguarda il personale, che non dovrà più essere suddivisa in due categorie distinte. Precedentemente, per la categoria classificata come “personale non qualificato” , le detrazioni ammissibili erano solo del 25%. Grazie alle modifiche apportate alla legge di Bilancio 2017 anche tale categoria potrà invece beneficiare di una agevolazione pari al 50%, proprio come la categoria classificata come “personale qualificato”.

Naturalmente, i costi ammissibili sono unicamente quelli direttamente connessi alle attività di Ricerca e Sviluppo.

Costi ammissibili

Sono sostanzialmente i costi dati dalla retribuzione lorda in rapporto all’impiego dei lavoratori nelle attività di ricerca e sviluppo. Sono ammissibili tutte le componenti del costo del lavoro, compreso il TFR maturato dai dipendenti, i premi di produzione ed in genere tutti i costi che l’impresa sostiene per l’impiego del personale destinato alle attività di ricerca e sviluppo. La quota relativa al TFR rappresenta un onere per l’impresa e questo fa sì che l’accantonamento di tali cifre rappresenti una voce di costo ammissibile al credito d’imposta per attività di Ricerca e sviluppo.

Come accedere al contributo

L’azienda che voglia poter essere sostenuta nella richiesta di accesso al credito dovrà fornire la documentazione necessaria a dimostrare l’ammissibilità degli investimenti sostenuti al fondo per il credito d’imposta per ricerca e sviluppo. In particolare, dovrà realizzare un prospetto dei costi sostenuti che siano ricollegabili a specifiche fasi delle singole attività di ricerca e sviluppo o a singoli progetti.